[Fonte: Pexels]
Tempo fa ho letto un libro (non succede mai d’altra parte) dal nome “Traction”.
in questo libro, i due autori affrontano 19 canali di traction ovvero di trazione per poter attrarre il proprio pubblico.
In poche parole partono dall’idea che non esiste il canale uguale per tutti ma esistono tanti e diversi canali differenti che possono essere utili per il nostro personal brand e il nostro business.
Scegliere il canale corretto fa parte della strategia iniziale.
Per capire meglio cosa è il personal brand e stabilire una piccola strategia potete iniziare dal primo articolo di questa serie.
Ovviamente questo libro parla di startup e aziende ma quest'idee sono utilissime anche per noi che ci approcciamo al nostro personal brand.
[Fonte: Adv Media Lab]
Come vi dicevo nel primo articolo è facile essere attratti da tutti i social e da quelli più importanti.
Ciò non lo trovo sbagliato ma non bisogna dare di matto.
Creare un proprio personal brand non significa iscriversi a tutti i social dell’universo perché poi non si ha nemmeno il tempo di gestirli bene.
Ricordate “Qualità è meglio della quantità”.
Scegliere quindi il giusto canale è alla base del nostro lavoro. Una volta scelto quello possiamo partire. Ma ovviamente mi rendo conto che non è affatto facile.
Quali sono questi canali di cui tanto si parla?
Si possono scegliere canali social come anche no e questo è la parte più bella. Il mondo è bello perché è vario. Andiamo quindi a raccontarcela su.
Community Online
"Blog Mirati, Gruppi social, Blog di Proprietà"
[Fonte: Pexels]
Non sempre le stesse pratiche sono utili a tutti. Ad esempio è possibile creare una nostra identità tramite altre soluzioni. Il mondo dell’internet, per fortuna, ci riserva soluzioni infinite.
Una delle possibilità è quella di partecipare ed entrare a far parte di determinate community online.
Andate a ricercare quei blog mirati, che parlano del vostro settore ed entrate in contatto con gli esperti che scrivono o che leggono le notizie all’interno di quel blog.
La stessa cosa è possibile farla anche sui social, tramite i gruppi Linkedin o Facebook.
Non limitatevi ad iscrivervi o a leggere. Quelle sono attività passive. Entrate invece nel vivo delle conversazioni, approfittate per conoscere gente, condividere passioni. Siate attivi.
Riguardo questo punto però ci terrei a far presente di utilizzare sempre un linguaggio consono e accettabile. Infatti, spesso ci dimentichiamo che dall’altra parte dello schermo c’è un altro essere umano e nei gruppi si è solito utilizzare linguaggi scorretti.
Cercate sempre di essere coerenti con voi stessi e con quello che siete realmente.
Oltre alle mille e più possibilità dei blog, potete prendere in considerazione quello di crearne uno vostro. Un blog che abbia uno sguardo diverso dagli altri e che offa degli spunti differenti.
Portfolio Online
"Sito Web, Behance, Adobe Portfolio"
[Fonte: Pexels]
Ovviamente il proprio personal brand è come vi presentate al pubblico e questo è definito da una serie di cose. Alle volte è necessario una specie di carta d’identità online che vi dà la possibilità di farvi riconoscere e di far riconoscere il vostro stile.
Questa carta d’identità è il vostro portfolio e grazie ad esso potete mostrare meglio chi siete e le vostre capacità, abilità e Hard Skills.
É possibile averlo in formato digitale? La risposta è ovviamente sì.
Ci sono tante possibilità di fronte a voi.
Una cosa che potete fare è creare un vostro sito proprio come se voi foste un’azienda. Creare una struttura che possa dare al lettore una chiara visione di chi siete e cosa offrite.
Creare un sito non è affatto semplice e vi dovrete scontrare con la sua complessità nella creazione di pagine, layout, descrizioni, gerarchie. Non vi voglio scoraggiare perché in realtà il sito web con un proprio dominio permette di avere una SEO più attraente.
Cosa significa?
Per spiegarvelo in maniera molto semplice, se una persona digita il vostro nome su Google, ha più possibilità di trovarvi.
Con un sito ben scritto e con una SEO efficace, questo è possibile.
Più avanti vi spiegherò che è possibile sfruttare queste tecniche anche lavorando sui social.
Oltre al sito però ci sono delle piattaforme che possono dare un risultato analogo.
Potete per esempio andare su Behance, Dribble oppure (se avete un account Adobe) potete creare un vostro portfolio su Adobe Portfolio.
In questi casi, la soluzione può fare al caso vostro se intendete raggiungere una community più vasta perché potrete mostrare il vostro lavoro e le vostre abilità ad altri.
Canali Social
"Quale scegliere?"
[Fonte: Pexels]
Arriviamo al magico mondo dei social.
Decidere di scegliere questo canale è forse tra i più scontati che ci sia ma non per nostra colpa.
Le piattaforme social ci hanno dato la possibilità di avere una nostra identità e di ottenere una discreta attenzione e community in breve tempo. Tuttavia però, questo dipende ormai dalla piattaforma e dagli algoritmi. Ci sono anche altri fattori che aumentano la possibilità di farci vedere e farci riconoscere ed è quello della costanza e delle continua attività.
In poche parole, se siamo su Instagram e non interagiamo (con like, commenti, reaction a story) con nessuno, non pubblichiamo o pubblichiamo sporadicamente non possiamo sperare di ottenere un risultato nel breve periodo.
Molto spesso però si crede di poter fare queste attività nell’arco di un mese o un mese e mezzo.
Mi dispiace distruggere il fantavoloso castello di carta, purtroppo ci vuole più di un mese, in alcuni casi anche un anno.
Solo dopo questi tempi e in alcune piattaforme, dopo aver speso in adv possiamo davvero monitorare e notare un cambiamento.
Come poi leggere i dati sotto mano?
Vi spiego mostrando i miei. Dall’inizio della mia attività sul canale instagram ad oggi posso contare la bellezza di 680 follower. Dei numeri davvero inutili se contiamo quelli di altri professionisti simili a me e con magari la stessa esperienza.
Il mio obiettivo però era e rimane un altro.
Non voglio essere un’influencer ma voglio far sì che grazie a questi strumenti e mezzi possa uscire un lato di me che sfortunatamente per la mia timidezza non uscirebbe.
Instagram è una valvola di sfogo creativo, un luogo dove posso sperimentare e un piccolo cv online. Da quando ho preso seriamente in mano il profilo attiro anche possibili collaborazioni.
Attualmente però non rappresenta il mio gancio e la mia trazione.
In questo momento il mio profilo rappresenta l’ultima fase della selezione.
Molto spesso un collaboratore passa da Linkedin (attualmente la mia piattaforma primaria) dal mio sito e infine si convince sul profilo Instagram.
Quindi non avrò milioni di follower ma mi permette di essere competitiva nel mercato in un modo dove decido io come voglio essere vista.
La stessa cosa vale per voi. Non impazzite stando su mille piattaforme senza avere il tempo di controllarle e controllando maniacalmente i numeri e le prestazioni. Concentratevi piuttosto sul vostro obiettivo e sulla qualità dei vostri post.
Dove essere presenti?
Come dicevo nel primo articolo è facile che la scelta ricada sempre sui soliti social.
Vi esorto però a valutare tante altre piattaforme che possono fare al caso vostro.
Sappiate infatti che scegliere la piattaforma ideale può essere il motivo definitivo della vostra crescita. Ci sono persone infatti che hanno ottenuto molto più guadagno (anche monetario) stando su Pinterest anziché Instagram shop.
Quindi non mi resta che aspettarvi al prossimo articolo per valutare insieme tutti (o quasi) i social.
Vi aspetto alla prossima puntata.
Stay Tuned!
Ps. Se vi va, spargete la voce e commentate la vostra ispirazione preferita. 🤓
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