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Quando l'arte si fa social!

Perché mi “ostino” a lavorare nella comunicazione per l’ambito artistico e culturale?

L’identità di un Paese inizia dalla cultura.


Eventi e musei

In italia esistono ben 5.600 musei ed aree archeologiche, 1236 teatri considerati attivi, più di 4 mila eventi l’anno (salvo quest’anno 2020).


Comunicare per valorizzare

L’importanza di avere una comunicazione forte e coesa aiuta il Paese a valorizzare la propria identità e la propria cultura.

I benefici del web (se sfruttato con strategia e metodo) possono dare dei risultati notevoli soprattutto ora che il settore è in crisi.


Il covid-19 ha dato una bella strapazzata al settore culturale/artistico e molti di questi non considerano le potenzialità che il web può portare.


Alzi la mano chi è andato in un teatro, ad uno spettacolo, in un museo o ad una mostra e non abbia scattato una foto per potersi ricordare di quel momento o per imprimere quel determinata cosa che ci è piaciuta di più.


In questo mondo anche se non lo ammettiamo, siamo social e ci piace raccontare cosa facciamo e come lo facciamo e condividerlo con chi ci pare e piace.


Lo hanno capito le aziende e i professionisti che sfruttano i social network per il proprio lavoro e aumentare il fatturato e allora perchè non sfruttarlo nel campo artistico/culturale?


Durante il lockdown mi sono imbattuta in questa frase: "Questo è l'unico modo per far sapere chi siamo, cosa facciamo e che esistiamo."


Ed è proprio questo un po' il motivo per cui bisogna essere presenti soprattutto quando tutto il mondo chiude improvvisamente.


L'identità di un paese inizia dalla cultura e la comunicazione può aiutare nel processo di valorizzazione.

Uno dei casi più interessanti del 2020 è stata la Galleria degli Uffizi che rimarrà sempre uno dei case study più discussi.


LEGGI DI PIÚ: https://bit.ly/335dmS3


"Si vabbè, ma la galleria degli Uffizi può permettersi di stare sui social. I piccoli teatri o gallerie, le piccole istituzioni o compagnie non hanno certo il tempo da dedicare"


Ma i musei, i teatri e tutte queste istituzioni non devono dimenticarsi che dietro vi sono delle persone e che i social sono fatti da e di persone.


Diamo spazio e voce a chi sta dietro le quinte e lavora affinché si possa ammirare il risultato finale.


Dando loro spazio e valore si può già di per sé costruire una comunicazione interessante e credibile che possa valorizzare la cultura.








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